Un viaggio nel lontano Medioevo alla scoperta di miti e leggende popolari tramandati fino ai giorni nostri. Racconti di monaci alchimisti e leggende di creature misteriose o di ricercatori di antichi tesori. Il mito di una Vecchia inumana custode della Grotta. Sono questi i protagonisti delle tante storie interessanti dal punto di vista antropologico che avvolgono in un’aura di mistero Gratteri, uno dei più antichi borghi delle Madonie. Il luogo ideale dove un cunto può diventare presenza viva e teatro a cielo aperto attraversando le suggestive viuzze e gli scorci notturni del centro storico. Dal quartiere dei Saraceni, con le tipiche case circolari sulla roccia, fino a giungere nel quartiere dell’antico mercato della Bucciria vecchia. Dal quartiere della Porta Grande, a ridosso del fiume, fino ad arrivare ai piedi della torre dell’Orologio per affacciarsi sopra la Bocca dell’Inferno e provare quel brivido del racconto di un mostro immaginario che gli abitanti del villaggio chiamavano Macigna. Vi racconteremo poi la storia dell’antico castello di Qratiris, di epoca bizantina, dove i principi Ventimiglia vi rinchiusero poi il vescovo di Cefalù facendolo brancolare nel buio e morire di stenti. Come anche l’ingresso trionfale di Aldoino Ventimiglia nel 1337 che vi trasferì nella roccaforte madonita gli ultimi abitanti dell’antica fortezza di Brucato, distrutta durante la guerra tra Angioni e Aragonesi. Tra le tante leggende anche quella legata al Santo Graal, il tesoro nascosto e ricercato in passato da insoliti forestieri tra le vestigia di una normanna abbazia nel bosco, a mezz’ora di cammino dal borgo. Una storia originale enfatizzata dalla suggestione popolare, che non avrebbe di certo nulla da invidiare alle pagine più affascinanti di un celebre romanzo medievale. Con l’ausilio delle ultime fonti scritte e orali pervenute, ci addentreremo dunque alla scoperta della storia e delle leggende che farebbero di Gratteri il borgo più misterioso delle Madonie.