Scoprire cosa c’è dietro lo schermo: lo fa la scuola Piano Focale che prepara i suoi allievi – dai 16 agli 80 anni – al mondo del cinema, sia da professionisti che da semplici amatori. Ecco il loro lavoro in una serie di corti che saranno presentati durante questa nuova settimana di eventi allo Stand Florio, seguiti da due concerti per grandi appassionati, dalle incursioni sperimentali del trombettista Giacomo Tantillo al morbido sax, strano strumento nelle mani del vulcanico Claudio Giambruno.

 

L’ultimo appuntamento di luglio con il cinema sarà domani (martedì 27 luglio) con una vera immersione nella Scuola di cinema Piano Focale: per capire cosa vuol dire scrivere una sceneggiatura, scegliere le location, preparare lo script e un puntiglioso storyboard, disegnare i costumi, decidere un’inquadratura, e avviare il montaggio. Sarà proiettato il cortometraggio “Il tristo Mietitore” che Daniele Ciprì ha costruito con gli studenti, primo di una serie di 23 corti girati, uno a settimana, durante il lockdown. Gli allievi della Scuola hanno messo su una troupe e curato ogni passaggio, con il supporto della Sicilia  Film Commission, con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti e della Film Commission del Comune di Palermo.

 

Gli ultimi due concerti per questo primo ciclo jazz sono proprio questa settimana: giovedì 29 luglio alle 21.15 ecco l’ormai famosa Water trumpet di Giacomo Tantillo, la tromba modificata che gioca con l’acqua, diventata il leit motiv di un album che raccoglie composizioni autografe e qualche brano del trombettista Woody Shaw. Accompagnano il trombettista, Giovanni Conte al pianoforte, David Lo Cascio alla batteria e Fulvio Buccafusco al contrabbasso. Venerdì (30 luglio), il Claudio Giambruno 4et con un ospite d’eccezione come il trombettista Alessandro Presti. Formidabile sassofonista dal suono caldo e profondo, componente dell’orchestra Jazz siciliana, Giambruno è un vulcano di idee “che nascono dalla storia del jazz e porta avanti questa eredità con un sanguigno stile siciliano” scrive Seamus Blake. Lo accompagnano Giovanni Conte (pianoforte), Giovanni Villafranca (contrabbasso) e Paolo Vicari (batteria). Ingresso: 12 euro con consumazione.

 

Ultimissimi giorni per visitare la personale di Giacomo Failla, “BioDissolvenze”, a cura di Giacomo Fanale e in collaborazione con La Settimana delle Culture. Una ricerca delicata e leggera che presta il fianco a forme volutamente semplici, e schiacciando l’occhio al design. Martedì 3 agosto alle 18, infatti, è in programma un nuovo appuntamento del Contemporary Hub, ovvero la personale “La macchina dell’Immaginazione” di Ignazio Schifano, a cura di Vito Chiaramonte. Sembrerà di entrare in uno studio d’antan, uno di quelli in cui la versatilità e puntigliosa disattenzione dell’artista, viene cucita ad appunti, pieghe di colore, carte rovinose, idee fortuite nate e morte nei pressi. “La macchina dell’Immaginazione” è la macchina dell’artista, slabbrata, distrutta, inesplosa, destrutturata alla Jean Tinguely. “Se alla pittura, in linea generale, spetterebbe il compito di rendere serie le cose, alla pittura di Schifano spetta il compito di giocarci con le cose, di farle sparire, di mostrarne l’inconsistenza, di raddensarle, di precipitarle, di illuminarle, di nasconderle sotto quinte opache o renderle, infine, trasparenti allo sguardo” scrive il curatore Vito Chiaramonte nel testo che accompagna la mostra.